Molte persone hanno difficoltà a prendere contatto con uno psicologo perché associano questa specializzazione esclusivamente alla cura delle malattie mentali o alla psicoterapia.

Altre invece pensano di poter risolvere tutto da soli senza bisogno di aiuto.

Al di là di normali ritrosie di chi sta male ma ancora non ha la forza di affrontare i propri problemi, c’è un grande numero di persone che vorrebbero (e potrebbero) incontrare uno psicologo ma non ritengono di possedere nessun “motivo” importante per farlo.

La psicologia già da tempo, e specialmente in questi ultimi anni, si è occupata di aree molto diverse dalla psicopatologia e dalla conseguente psicoterapia.

La parola stessa ci dà indicazioni precise: psico-logia, ossia letteralmente la logica della psiche umana.

Cosa significa in pratica? 

Che gli psicologi oggi si occupano di persone “normali” che vogliono conoscere e comprendere meglio se stesse, aiutandole a risolvere dubbi, momenti critici e d’impasse, a compiere scelte di vita e di lavoro, a chiarire aspetti delle relazioni famigliari o di amicizia, a raggiungere obiettivi personali o professionali, ad attraversare momenti difficili dal punto di vista della salute per sé o per i propri cari, a comprendere meglio i figli che crescono, a scoprire e migliorare alcuni aspetti della propria sessualità e poi molto altro,  attraverso percorsi di confronto e di affiancamento.

In America tutto questo si chiama counselling o anche coaching (termine preso in prestito dalla formazione professionale) o tutoring (pensate anche al personal trainer sportivo). 

Noi preferiamo chiamarlo semplicemente sostegno psicologico e indichiamo in questo senso tutte le tecniche di aiuto alla persona previste per la professione dello psicologo e riconosciute dalla Legge.